giovedì 1 agosto 2019


Eccomi quieto, disparato, sudato, goffo,
gli occhi sgranati
proiettati sulla “Cognizione del Dolore”,
le dita strette sull'angolo destro del foglio,
pensieri che rimangono in equilibrio
al venticinquesimo rigo
prima della virgola, poco dopo il punto.
L’assenza di gravità
Il profumo del Southern Comfort
La mostruosità del tempo
che vigliacco mi spia
da dietro la porta
ridacchiando l'imminente inganno.


giovedì 9 agosto 2018

Flagello e Amore - Umberto Maria Giardini feat Edda










Natura inversa

C'è un insolito declino nell'essere umano, un'amarezza effimera che coinvolge la carne, le tempie, gli occhi e il cuore.
Divampa come rogo e brucia come magma, scende e sazia i desideri di ognuno di noi.
L'incertezza oscilla prudente e nelle scintille tenue del domani appare incerta la nuova luce.
Così sia,
nel bene e nel male,
nel terrore che attiriamo,
nei giorni bui,
nella devastazione,
nei gesti contorti,
nei buffi sguardi,
dentro la fragilità che siamo,
noi
perdutamente noi
resti di una mortalità che non viviamo.


lunedì 23 aprile 2018





Anime esasperate,
rese sterili da una goccia di sangue,
che da un labbro trema
incurante della pioggia.

sospiri leggeri
nei rintocchi di primavera;
l’alba scuote le carni
l’ebrezza sui corpi nudi
l’orgasmo richiama un’antica gioia.

Sterili e finiti, come trame pendenti,
d’avorio e di cristallo
i nostri sguardi resi immutati da ogni nuova gioia.

Io sono il tuo specchio,
un ritratto perfetto
dell’ira che ci accompagna
dentro i nostri piccoli vuoti

giovedì 22 dicembre 2016

Quando brucia una solenne arresa, una vampa che assale l’anima disintegrandola.
Il meschino rifugio dell’uomo dietro detriti spogli, Anime sopraggiunte per il troppo rumore che si animano di gioia ammirando l’abbandono dell’uomo.

Il caos della mente.

L’incertezza compiuta

Cumuli di resa sulla strada che ci divide
prima del traguardo


Troppo sole sulle mie pupille unte di verde.

mercoledì 5 ottobre 2016



Annuso il tuo deliro
l'assenza di me ti uccide.

Placido penetro dentro il tuo ego
succhio piano la tua linfa

sono l'attimo prima del collasso
il tuo ultimo sogno
prima del risveglio

lunedì 30 novembre 2015

L’uomo e il suo abbandono.

L’uomo è in una mistica decadenza mentale e spirituale, l’abbandono dell’anima ha portato l’essere umano a stravolgere le logiche della natura che lo circondano.
La non cultura ha raso al suolo ogni forma di civiltà, rendendo le bestie più umane degli uomini.
Camminiamo da sempre su un filo sottile che taglia la ragione, siamo molto lontani dalle antiche realtà, dai vecchi passi di letteratura che per anni ci hanno formato, dalle antiche abitudini che per anni ci hanno reso diversi gli uni dagli altri ma tutti uguali difronte a Dio, credenti o non credenti.
Bisbigliamo la nostra collera ad alta voce, convinti di non essere ascoltati, ma il caos collettivo crea un mondo mediocre consumato da avide bestemmie.
Il tempo scorre non curante di tutto questo, svia ogni parola e prosegue incessante il suo cammino in uno spazio colmo di anime malandate.
Siamo esseri distratti dal superficiale, lasciamo sfuggire il concreto che pregna il materiale e l’immateriale, lo spazio cosmico si espande lasciandoci inermi a boccheggiare di fronte alle inutilità che ci circondano.
Siamo troppo distanti dalle cose reali, tangibili, osservabile, viviamo nell'inconsistenza che stiamo creando, vestiti di presunzione e arroganza, camminiamo fieri verso un futuro di regressione, vuoti orbitiamo in cerca di una presunta felicità che possa benedirci nel nome del padre e dello spirito santo. Amen.

FV

sabato 7 marzo 2015

Riconosci il silenzio,
quando muto stride con ciò che intorno muore e
la natura soggiace al tuo lento declino

domenica 18 maggio 2014




a voi un bel pezzo di un duo americano i Wye Oak... ve li consiglio, veramenti bravi.

Irresistibile richiamo

Immutabile, tutto in continua attesa, mentre la riva si avvicina prorompente e le stelle precipitano deliziosamente su una terra in cancrena.

Come disse una volta Battiato: "Le barricate in piazza le fai per conto della borghesia che crea falsi miti di progresso".

Oggi, purtroppo, per l'ennesima volta tra un boccone ed un sorso d’acqua (temperatura ambiente) ho ascoltato il solito e monotono verso che emettono alcuni (se non tutti) politici.
Li vedi concentrati, pronti ad emettere parole, gli occhi gonfi, le pupille dilatate, le vene del collo pulsare come un avvertimento per il nemico che unto di rabbia, posto di fronte, osserva tremante, in preda ad un nervosismo intenso, pronto a controbattere con la sua lingua biforcuta.
Ammiri un quadretto delizioso, degno di quest'era inconsistente e vuota che, purtroppo, stiamo vivendo.

Sento infrangersi alla deriva, distruggersi con rabbia sugli scogli, vecchi versi della Divina Commedia... spartiti di Vivaldi ammutolirsi… quadri di Raffaello spegnersi ed una serie di "opere" cadere in un profondo abisso...

quanto tempo occorre affinché l'uomo, in particolare l'italiano, capisca che se non ci rimbocchiamo le maniche ben poco cambierà, che rimanere immobili su uno schermo LCD 50", mentre la bava scende delicatamente delineando un declino evidente, servirà a ben poco...
avanti sù.... forse tra altri 50 anni cambierà qualcosa... un po' di coraggio.

e dando una pacca sulla spalla del Da Vinci, lo guardai sorridendo, mentre lui impassibile mi fissò e chiudendo un libro disse: "amico mio, se avessi saputo che l'ignoranza dell'uomo avesse raggiunto questi infiniti abissi, avrei risparmiato le mie forze per dopo la morte", e con un ghigno si congedò.

sabato 22 febbraio 2014

Diaframma



poche parole da dire, un'icona della musica italiana che a 50 anni suonati esegue concerti nelle cantine più buie di Italia e non ha il successo che si merita mi disgusta e mi fa capire che in Italia non si capisce un cazzo di musica.

venerdì 14 febbraio 2014

Il piccolo Renzusconi

Ore 19:30
torno dallo studio con addosso i miei soliti pensieri, meccanicamente accendo la tv, impostata sul canale 48 e voilà sento la notizia che letta si dimetterà e che il Sig. Renzi (per gli amici Gigio) diventerà il "possibile" presidente del Consiglio.
Rimango sbigottito, non capisco, mi chiedo cosa fosse successo nelle cinque ore passate allo studio, mi siedo, rifletto, non troppo... mi rialzo e porto il cane a fare la cacca.

Sinceramente non so come giudicare questa manovra politica, forse non so neppure che giudizio dare a Letta per il suo (non)operato, ma sicuramente questo tipo un po' Fonzi e un po' Bugs Bunny mi preoccupa.
Però mi chiedo tutto ciò che è successo ieri è normale? è costituzionale?
mandare a casa un presidente del consiglio con un voto di un partito e nominare un nuovo presidente fino al 2018 senza appellare i cittadini, è normale? democratico? secondo me no!
e lo dico non da politico (io detesto la politica(i)) ma da cittadino delle Repubblica Italiana.

Renzi propina belle parole, frasi utopiche dal sapore idilliaco... ma saranno fattibili?
bah non lo so, ma di una cosa sono cereto: Renzi nun me mai piaciuto!


"Io credo, dal profondo del mio cuore, che il buco del culo dei cittadini Italiani incomincia a farsi sempre più stretto." il Novellino

domenica 12 gennaio 2014

Il Soccombente di Thomas Bernhard



Oggi parleremo di uno dei miei autori preferiti: Thomas Bernhard (da ora in poi B.).
Inizio col dirvi che credo di avere letto ogni cosa di B., dalle poesie ai racconti fino ad arrivare a leggere le sceneggiature di Roberto Herlitzka per la trasposizione teatrale dell'opera.
B. secondo me è un genio, ha un modo di scrivere unico, quella sensazione di inceppare durante la lettura data dalle sue parole che spezzano la frase (così lui, così io) che in un primo momento sembrano irritare il lettore, poi invece si cercano, si tenta di incastrarle bene nel discorso per capire a pieno il macrocosmo di B.

" Dobbiamo ogni tanto andare a prenderci un po’ d’aria fresca, diceva, altrimenti saremo impediti nel nostro procedere e paralizzati nel nostro intento di raggiungere risultati davvero eccelsi.
Con se stesso era l’uomo più spietato che si possa immaginare. Non si concedeva la più piccola inesattezza. Solamente dal pensiero estraeva i suoi discorsi. Detestava le persone che parlano senza aver finito di pensare, quindi detestata tutta l’umanità."

Frasi come questa già descrivo in modo chiaro il contenuto dell'opera, l'intimità dei dialoghi e i pensieri dei personaggi. Tutto può apparire monotono e ciclicamente si ha la sensazione che gli eventi si ripetano stremando il lettore, ma non è così. Gli eventi ruotano in una spirale che ti tira giù, che ti succhia lasciandoti provare ad ogni livello una nuova sensazione, una nuova realtà.
Un romanzo di 186 pagine costruito su 3 personaggi che sembrano uguali, che si ha come la sensazioni che in alcuni tratti si scambino pure di ruolo, ma tutto invece rimane perfetto, squisitamente armonico, tutto riprende forma e ti ricattura fino alla fine.

F.V.
Mi ero ripromesso con determinazione di dedicare più tempo a questo blog, anche perché ho vissuto una piacevole esperienza con il blog di Splinder aperto nel lontano 2002, forse per questo mi sento molto legato al concetto di "BLOG" più che a quello di "Social Network", parola che mi nausea solo a pronunciarla.
Come dicevo, avrei voluto essere costante nel pubblicare post, come in passato. Forse si è affievolita la cosiddetta "vena creativa" e in effetti ne sento le conseguenza a 360 gradi, se ma ci fosse stata naturalmente. Forse era semplicemente una piccola parentesi di paranoia e creatività, prossima al tracollo.
Ogni tanto osservo le luci lievi del giorno trapassare gli spiragli della mia persiana e punteggiare il mio viso con smorfie di piacere, una brezza mi pervade, ancora vengo colto impreparato da certe piccolezza e vorrei scrivere, esprimere, ma poi mi rendo conto che è già troppo tardi. La fredda sedia, imponente come un iceberg, protegge la mia scrivania in attesa del mio arrivo, le pareti rosse tentano un po' di calore, ma il gelo del contesto neutralizza ogni cosa.
Forse è proprio il tempo che manca, forse i vecchi attimi o magari manca l’attenzione di un tempo, che riusciva a catturare ogni cosa e a tramutarla in parole, l’ispirazione di ogni dettaglio, il sapore di ogni colore o suono che la natura genera, forse manca qualcosa, ma non è mai tardi per capirlo…