C'è un insolito declino nell'essere umano, un'amarezza effimera che coinvolge la carne, le tempie, gli occhi e il cuore.
Divampa come rogo e brucia come magma, scende e sazia i desideri di ognuno di noi.
L'incertezza oscilla prudente e nelle scintille tenue del domani appare incerta la nuova luce.
Così sia,
nel bene e nel male,
nel terrore che attiriamo,
nei giorni bui,
nella devastazione,
nei gesti contorti,
nei buffi sguardi,
dentro la fragilità che siamo,
noi
perdutamente noi
resti di una mortalità che non viviamo.
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