Anime esasperate,
rese sterili da una goccia di sangue,
che da un labbro trema
incurante della pioggia.
sospiri leggeri
nei rintocchi di primavera;
l’alba scuote le carni
l’ebrezza sui corpi nudi
l’orgasmo richiama un’antica gioia.
Sterili e finiti, come trame pendenti,
d’avorio e di cristallo
i nostri sguardi resi immutati da ogni nuova gioia.
Io sono il tuo specchio,
un ritratto perfetto
dell’ira che ci accompagna
dentro i nostri piccoli vuoti
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